Il monte Sabiona con il suo monastero è l’emblema della Valle Isarco e viene definito l’acropoli del Tirolo. Da più di 300 anni Sabiona è un monastero benedettino ma la storia del monte comincia qualche tempo prima.
A seguito del trasferimento della sede vescovile a Bressanone, nel 990 circa, a Sabiona venne eretta una rocca vescovile, in gran parte distrutta da un incendio nel 1533. Solo verso la fine del XVII secolo, quando Mathias von Jenner, imprenditore e decano di Chiusa, fondò l’abbazia benedettina, il monte sacro ritornò agli antichi splendori e ritornò ad essere un importante luogo di culto. Salvo alcune modifiche apportate intorno al 1890, l’immagine esterna del monastero con le sue chiese e la sua cinta muraria merlata è rimasta praticamente invariata.
Per oltre 335 anni, le suore benedettine hanno custodito il Sacro Monte di Sabiona, fino a quando l'ordine ha lasciato il monastero nel novembre 2021. Ora inizia una nuova era: da settembre 2024, il monastero di Sabiona risplende di nuova luce. Padre Kosmas Thielmann OCist, monaco cistercense dell'abbazia di Heiligenkreuz dell'Austria, ha assunto il ruolo di cappellano dei pellegrini. Il suo obiettivo è quello di far rivivere Sabiona come centro spirituale e importante luogo di pellegrinaggio in Alto Adige.
Con il sostegno della diocesi di Bolzano-Bressanone e della comunità locale, il monastero non sarà solo un luogo di preghiera e meditazione, ma anche un luogo di incontro e scambio. Nei prossimi tempi, si prevede l'arrivo di altri monaci cistercensi per ampliare la comunità monastica e ridare vita alla tradizione secolare di Sabiona.